Le aziende tecnologiche migliorano gli assistenti vocali per riconoscere i disturbi di linguaggio

L’interazione con gli assistenti digitali è diventata oggi una routine, una costante nella nostra vita quotidiana, ma siamo sicuri lo sia per tutti?

Spesso, una persona che balbetta evita di utilizzare i comandi vocali: la possibilità che la voce di Siri o Alexa affermi di non aver compreso la richiesta e chieda di ripetere la frase, che si è provato ad esprimere con fatica, crea senso di frustrazione ed imbarazzo.

Ecco però che qualcosa si sta muovendo.
È di qualche giorno fa la notizia del The Wall Street Journal, che riferisce come l’accessibilità e l’inclusività stiano entrando all’interno delle maggiori aziende tecnologiche.

Apple, Amazon e Google, infatti, stanno elaborando algoritmi più complessi che miglioreranno i sistemi di riconoscimento vocale per modelli di discorso atipici e impediranno di interrompere il riconoscimento prima che gli utenti abbiano finito di parlare.

Nell’articolo pubblicato dal The Wall Street Journal si dichiara come ci siano state persone che abbiano affermato “che le aziende tecnologiche sono state troppo lente nell’affrontare il problema dell’accessibilità negli assistenti vocali, che sono arrivati sul mercato per la prima volta circa 10 anni fa”. Dal canto loro, “le persone che lavorano nell’ambito dell’accessibilità vocale affermano che la tecnologia solo relativamente di recente è diventata abbastanza sofisticata da tentare di gestire le complessità del discorso non standard. Hanno anche affermato che molte aziende tecnologiche non davano molta importanza al design inclusivo quando sono stati costruiti i primi assistenti vocali”.

Oggi è, comunque, bello vedere come la società e la tecnologia stiano andando nella direzione dell’inclusività, utilizzandola quale mezzo di evoluzione ed integrazione.

Noi, dal canto nostro, ci impegniamo a fare la nostra parte!

Continuiamo a compiere attività di buona informazione e sensibilizzazione per far comprendere, a quante più persone possibile, cosa sia la balbuzie, quali sono le difficoltà che una persona con questa problematica si trova ad affrontare e come sia possibile risolverla per sentirsi finalmente liberi di vivere a pieno la propria vita.

Aiutateci a diffondere! Solo unendo forze e idee possiamo cambiare la cultura sulla balbuzie.

Qui trovate il link all’articolo completo del The Wall Street Journal

Questo, invece, è l’articolo in lingua italiana, che tratta tale argomento e pubblicato sul portale Tech Princess

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